lunedì 13 febbraio 2012

Temperature percepite (to be continued...) Freddo e abbigliamento.

Per meglio capire la cultura che ci ospita non possiamo evitare di affrontare il problema dei problemi: il meteo.
Ebbene, soprattutto in questo caso, noi Italiani non possiamo che porci come osservatori "esterni"(brr), pur se imbacuccati negli immancabili guantisciarpacappello.

Provare a descrivere il freddo e' sempre difficile, ma in Irlanda del Nord lo é un po' di piú.
Di rado identificato dalla parola cold, é riportato spesso come
Il freddo qui non ha a che fare con l'abbigliamento dal momento che la massima espressione di se, per un Belfastiano di razza, e' indossare i sandali con neve e gelo (Laura ha visto cose...). Alcuni accessori, come ombrelli, sciarpe, cappelli, hanno per lo piú una funzione ornamentale, buttati come sono sul pavimento dei caffé (quando va bene).

Nei luoghi chiusi la maggioranza degli uomini resta in T-shirt tutto l'anno, anche se fuori nevica. In effetti tiene la T-Shirt anche quando va a spostare la macchina, fumare o fare l'alba con gli amici. Tale é l'abitudine a bere una pinta in maniche di camicia, che ogni pub ha istallato un sistema di riscaldamento (a radiatore) sulle pareti esterne, forse sotto pressione del servizio sanitario nazionale.
Fumare sotto la pioggia senza ombrello é una prassi consolidata e imprecare se la pioggia spegne la sigaretta é sport nazionale.
Sia chiara una cosa: il freddo lo soffrono anche gli irlandesi, basta vedere come sono intirizzite le ragazze in minigonna (senza collant) fuori dai pub (a Londra il colore piu di moda per le calze e' il blu ipotermia).
Tuttavia, il vestire "leggero" é il tributo da pagare agli dei per la "corrente del golfo".
Se pensate che da qui si vede l'aurora boreale e che, altrove, alla stessa latitudine ci sono gli iceberg, anche voi potreste pensare di omaggiare i vostri, magari voi toccando ferro o facendo corna.

Nessun commento:

Posta un commento