venerdì 20 aprile 2012

Dubbing Trouble: Cinefili all'estero

Il primato della scuola di doppiaggio italiana è riconosciuto dagli esperti di tutto il mondo, ma quando uno straniero capisce che vedi i film doppiati non potrà che sorridere e, se potesse, immaginerebbe scene fuori sincrono tipo "I Promessi Sposi" del trio Solenghi Marchesini Lopez.
Fuori dal Bel Paese, infatti, i sottotitoli sono la norma e per chi non è abituato può essere molto difficile: pensi in italiano, leggi in Inglese e ascolti una lingua a caso. (Tanto per divertirci l'ultima volta Laura ha optato per l'iraniano.) Dopo il film, parli come il monaco deficiente de "Il nome della rosa", anche se ci sentiamo di tranquillizzarvi: il giorno dopo riprenderete semplicemente a parlare male in inglese e in italiano.


Dormire, infatti, resetta il cervello alla lingua default. Un trucco per riprendersi in tempi rapidi è usare le interlocuzioni in lingua (well, actually). La conferma l'ho avuta quando un amico dissipò il "silenzio da traduzione" con un inaspettato "brilliant", tra lo stupore attonito e un po' invidioso degli italiani presenti al suo stesso tavolo.

La questione del doppiaggio diventa palese se si guarda il commissario Montalbano sulla BBC. Impossibile non notare che ogni personaggio è fatto dalla propia voce come dai gesti e lo stesso Salvo, senza le sue "strigliate" (premesso che parlare ad alta voce in UK è punito per legge) sarebbe un altro personaggio.
Se poi una serie britannica viene comprata dalla RAI la cosa diventa ancora più evidente.
Il baritonale e misterioso Sherlock Holmes, doppiato in italiano, si trasforma in un ragazzetto irriverente e sessualmente ambiguo ("Scerloccò" nella versione italiana).
Per noi maschietti poco male, ma Laura, sotto shock, stava organizzando un sit in Viale Mazzini per bardare il cavallo morente con fiocchi rosa, quale atto dimostrativo. Poi, ha semplicemente deciso che vale la pena imparare l'inglese anche solo per ascoltare Benedict Cumberbatch. Fate un po' voi...

venerdì 13 aprile 2012

Nuvole: l'eclissi di sole irlandese permanente

I percorsi di questo blog si avventurano spesso in questioni culturali che distinguono il popolo italiano da quello irlandese, talvolta riuscendo anche a dipanarne qualcuna. Ma i nostri (in)soliti mezzi non potranno mai spiegare un fenomeno: quello "atmosferico".
Perché in Irlanda piove sempre?
Ho provato a formulare alcune teorie attenendomi a diversi ambiti dello scibile umano.
Se avete altre idee, suggerite senza indugio:

Le previsioni meteo per i prossimi 5 lustri.
  • Scientifico: 
    • la reazione tra l'enorme quantitá di alcool ingerito e la conseguente valanga di "ammoniaca" prodotta, sviluppa nuvole alcaline.
      Il fenomeno chimico spiegherebbe anche il rutilismo come risultato delle conseguenti piogge acide. In Irlanda, infatti,  molti hanno i capelli rossi, 
      nonostante il genotipo etnico sia moro. (Non ho trovato riscontri circa quest'ultimo dato, ma l'informatrice anonima locale, mora, si tinge i capelli di rosso);
    • l'introduzione dei conigli in Australia, insieme con la cacciata dei serpenti dall'isola ad opera di San Patrizio, hanno alterato irrimediabilmente l'ecosistema, generando uno squilibrio che ha modificato il microclima per sempre; 
  • Legale:
  • Teologico:
    • una punizione del Dio della Linguistica per le troppe parole che significano pioggia: raining, drizzling, spitting, showering, pouring, dashing, pissing.
  • Mitologico:
    • Il solito Paddy, a causa di un errore ortografico nel contratto con un Lepricauno, ha confuso sol con soul e invece di vendersi l'anima, s'é venduto il sole; (troppo Irish questa, non so se arriva).
Tuttavia, siccome siamo ottimisti, ecco una fantasiosa lista di aspetti positivi.
  • Cose utili che fa la pioggia:
    • nei beer garden (pub all'aperto) la pioggia é il modo piú economico per avere sempre il boccale pieno. Si risparmia anche di fare la fila al bancone, (quando si dice "vedere il bicchiere mezzo pieno");
    • in mancanza del bidet, le continue "showers" garantiscono un livello accettabile di igiene;
    • nessuno ha bisogno di innaffiare il proprio prato all'inglese;
    • nessuno aspetta che non piova per fare o non fare qualcosa;
    • Fabio Fazio non conduce nessuna trasmissione;
    • anche gli usurati argomenti di conversazione metereologici possono indrodurre discussioni strutturate e avvincenti.