sabato 18 febbraio 2012

Perché Sanremo é Sanremo

I tre giorni in cui l'Italia vive appesa alla volubilità dell'etere ed in cui: critica, legge, discute e scrive solo del festival di Sanremo.
Un unicum mondiale.
Ad esempio, per il solo fatto di essere italiano, riesco a vedere il festival della canzone da Belfast, pur senza aver orientato la parabola. E dato che mia moglie scrive di film che non ha mai visto, io merito senza dubbio di poter scrivere questo post.
La prima notizia che ha fatto discutere é stata la conduzione affidata a Gianni Morandi, ma già si vocifera per l'anno prossimo il grande ritorno di Mike Buongiorno, evocato direttamente dall'aldilá. Nessuna indiscrezione sul cachet.

La vetustitá del festival pare sia dovuta al regolamento. In esso si asserisce incontrovertibilmente che i candidati alla conduzione debbano aver fatto la campagna del Piave.
Risultato? Il festival di Sanremo é talmente lontano dai giorni nostri che questo post puzza di vecchio prima ancora di essere pubblicato.

Immancabile la presenza femminile.
Come in molti hanno ribadito, non c'é festival senza vallette. Quindi, nonostante il caso si sia messo di traverso e la Mrazova sia all'ospedale, due disposte a comparire insieme ad un vecchio si trovano sempre (mai immagine fu più rappresentativa per il Paese).
La scomparsa delle vallette, tanto agognata dalle femministe piu intransigenti, rappresenterá una svolta per la nostra disastrata nazione ancora piú di una "lady di ferro" capo del governo.

Capitolo Celentano.
Farfuglia, incasina, ma fa cosí perché é ancora giovane. L'anno prossimo Noschese, che é piú misurato.
Una domanda: come si puó commissariare una trasmissione televisiva?

Chiudo con la grande protagonista del festival: la musica.
Non pervenuta anche questa volta.

Vi lascio con una chicca: le indiscrezione per l'anno prossimo. Si vocifera che il festival di Sanremo andrà in onda in bianco e nero, con tanto di Sigillo Regio di casa Savoia in sovra impressione. W la tradizione.

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