martedì 15 ottobre 2019
Once Upon a Time in America
Qualche tempo fa ho guidato per un paio d'ore e così mi son tornati in mente i viaggi in auto per gli Stati Uniti e il Canada. East Coast, Golfo del Messico, Sud e Nord. Stanotte ho perfino sognato il Cracker Barrel, fate un po' voi.
Gli USA mi mancano. Amati e odiati, ma più amati che odiati. Vabbene, è bastato viverci tre mesi per mettere su 7 chili, però la magnificenza di certi spazi sconfinati me la porto nel cuore. I colori del foliage nel New Jersey e nel Maine, Halloween a Salem, gli addobbi natalizi di NY, il Carnevale a New Orleans, il Vermont ricoperto di neve, l'Alabama tempestosa, Miami e la sua luna gigante e tantissimo altro: non c'è un singolo luogo o momento che non ricordi con stupore. Le porzioni giganti di cibo, i ristoranti a tema, il messicano di Waltham ché ci prendevi una porzione di enchilladas e ci mangiavi per tre giorni - colazione inclusa - : tutto, tutto parla la lingua della saudade. Le foreste del Massachusetts sono il mio rifugio mentale tanto insolito quanto efficace. Non vedo l'ora di tornare negli Stati Uniti con Nadia. In realtà, ciò che più conta per me è trasmetterle l'amore per i viaggi. Tutti i luoghi che ho visitato mi son rimasti nel cuore e talvolta non necessariamente i più esotici si son rivelati essere i più affascinanti. C'è un profondo incanto, ad esempio, nelle foreste di conifere scandinave o nel sole di mezzanotte in Lapponia. Pensavo: sopporterò il freddo e porterò anche lei in visita al villaggio di Babbo Natale. Poi, succede che ti capita in dotazione quella bambina che non vuole sentire parlare di Santa Klaus manco per sbaglio: i regali, a lei, li consegna solo la Befana. Ed ecco che ti sovviene Woody Allen, o forse era John Lennon. Insomma, la vita è quello che ti succede mentre fai altri progetti. Di viaggio o di vita.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento