giovedì 21 giugno 2018

Treno di notte per...

C'era una volta una ragazza che amava scrivere, specie quando insonne. Tratto dal blog personale, 12 agosto 2009.

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...e a volte, capita di leggere un commento qualunque in un social network qualunque di una ragazza che dovrebbe essere una qualunque e fantastichi su un tono di voce che non conosci per niente, ma che immagini morbido, suadente, chissà poi perchè. Ti incanti a guardare una movenza, un modo di mettere le mani che tu mai hai visto muoversi, ti piacerebbe seguire lo scorrere del tempo e dei pensieri dalle scarpe indossate, dai vestiti, dalle amiche, dalle pettinature. Dai fidanzati. E sia, vi siete solo passate accanto, asimmetricammente inconsapevoli, e vorresti capire se puoi rendere simmetrico ciò che mai lo è stato. Ma senza clamore. Solo che -lo sai- sarebbe impossibile. In realtà ti piacerebbe solo conoscerla di più. Forse, cercare delle risposte sane a domande che hanno fatto ammalare il cuore. Non è una questione di nostalgia, ma di distacco. Di pulizia, ecco.

 "...ogni momento va per conto suo. E c'è altrettanta differenza fra noi e noi stessi che fra noi e gli altri." (M. de M.)

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