La migrazione ha risvolti psicologici molto interessanti. La cultura ospite e quella dominante si intrecciano e tirano fuori degli archetipi nei quali, a fasi alterne, tutti noi possiamo riconoscerci. Vi presento una versione semiseria e molto personale dell'Homo Migrans.
L'innamorato: Generalmente si accompagna ad un indigeno e adora la pioggia che rende lussureggiante il suo Giardino dell'Eden. Non ammetterebbe mai di preferire volentieri alla sua pinta un bicchiere di vino, Oh Aye!
Il dissidente: Vive lamentandosi della pioggia e delle temperature e sognando il giorno in cui si trasferirà ... in Scozia (?)
Gli autoctoni non ne riconoscono l'accento, ma lo collocano etnicamente nella campagna di una qualche contea vicina.
Ha idee politiche molto precise, per lo più derivate dalla traduzione dei testi degli U2.
L'alienato: Risponde al telefono con "Pronto, chi è?". Non frequenta gli "stranieri" (uh?). Farebbe probabilmente la stessa vita se si trovasse in qualsiasi angolo della Terra.