lunedì 5 marzo 2012

Mangia come parli: la cucina Italiana all'estero

La presenza di un ristorante Italiano é d'obbligo in qualsiasi cittá del mondo. Come pioniera della globalizzazione, la pizza ha raggiunto ormai da tempo qualsiasi angolo del pianeta.

Benché ogni italiano sappia quanto la nostra cucina sia il risultato di prodotti freschi e locali, si ostina a mangiare nei ristoranti Italiani all'estero. Forse per il solo gusto di dire: "il ragú non si fa cosí" e finire per discuterne animatamente con un altro italiano. In realtá nessuno dei due ha mai cucinato il ragú, ma come é quello di mammá ...

Si tratta di un argomeno preso molto seriamente dai nostri amici esteri: essere italiani implica essere poco meno di uno chef professionista, per "diritto di nascita". Uno, ad esempio, si é talmente mortificato per aver aggiunto del pepe sulla pizza in presenza di italiani in un ristorante italiano che, quando ricordiamo insieme quell'episodio, mi dice ancora "Sorry".

I limiti culturali che ostacolano l'integrazione "gastronomica" riguardano la percezione di completezza del pasto. Gli Italiani spesso considerano un pasto completo solo se c'é la pasta, mentre in molti paesi del nord questo succede con la carne.
Ne consegue che anche i piatti cucinati all'italiana tra stranieri devono avere un po' di carne.
Nascono, così, delle improbabili accoppiate come gli "Spaghetti con polpette", immagine cliché della cucina italiana e mai visto dalle nostre parti. Senza contare una ricchissima varietá di ricette traducibili in italiano con la sola parola "pollo".
Io e Laura abbiamo scoperto in Massacchussets che si possono riempire anche 2 pagine di menú con tanti nomi "fancy" da dare al pollo.
La dicitura Main Course, (Piatti Principali: all'estero non si fa distinzione tra primi e secondi) molto spesso potrebbe essere tradotta come "Chicken Course" senza fare torto a nessuno.


Piuttosto, un antipasto (o contorno? mah...) che di Italiano non ha neanche il nome é la Cesar Salad, imprudentemente tradotta talvolta come "insalata di Cesare", anch'essa presente nei menú di ogni ristorante italiano a Belfast.
Incuriosito dal nome classicheggiante, una volta l'ho ordinato. É pollo.

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